Risalente circa al III – II sec. a.C., il Charaka Samhita (o “Compendio di Caraka”) è ritenuto il testo fondamentale enciclopedico dell’ Ayurveda, accanto ad altri due testi: il Sushruta Samhita e l’ Ashtanga Hidaya.
Esso dettagliatamente descrive l’ Ayurveda come “la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa”.
Questo antico testo comprende 8 sezioni, le quali trattano: i principi base dell’ Ayurveda, le otto malattie principali, la diagnostica medica, l’ anatomia umana, la prognosi della malattia sulla base dei sensi, l’ uso e la preparazione dei preparati medici, i principi del Panchakarma.
La prima sezione “Sutra Sthana” merita una particolare riflessione in quanto si occupa dei fondamenti dell’ Ayurveda dichiarando che l’ osservazione diretta sta alla base di questa scienza, attribuendo all’ osservazione con gli occhi il titolo della più affidabile prova diagnostica.
Il successo di un trattamento medico dipende da quattro fattori: il medico , il quale deve avere un’ ottima comprensione della scienza, una vasta gamma di esperienze ed abilità pratiche e pulizia, i preparati medici i quali devo essere efficaci ed avere vasta applicabilità, l’ assistente del medico , abile e colto ed infine il paziente , fedele alle indicazioni del medico ed onesto nel descrivere le sue condizioni di salute.